Strategie e Innovazione, inserite in una frase di Wittgenstein danno questo risultato:
Le parole Strategie e Innovazione sono come la pellicola superficiale su un’acqua profonda. Le narrazioni si cercano, nuotando sott’acqua.
In questo spazio virtuale esperienzanarrata affronterà i temi di Strategie e Innovazione, esplorandone le radici e riportandole a nuova vita attraverso racconti, riflessioni e pratiche educative.
Strategie e Innovazione nella mia storia personale
Scriverò articoli basandomi sui documenti e i ricordi di mio padre, Giacomo Macario e sulla mia esperienza aziendale a contatto con clienti e organizzazioni.
Papà è stato per me una guida e un mentore di strategie, un modello di resilienza e creatività. Quando si è ammalato, ho trasformato la disperazione in un insegnamento: costruire una nuova identità come genitore e professionista. Ho lavorato sulla capacità di “saper dare” senza presupporre il Principio di Reciprocità immediato.
Il suo approccio si fondava su una strategia dell’ascolto attivo: prima comprendere, poi dialogare, infine costruire una posizione condivisa. Una lezione che ancora oggi porto nel mio lavoro pedagogico e nella consulenza.
Mentore di Strategie e Modello dell’Incertezza
Come ricorda Edgar Morin, ne: I Sette Saperi necessari all’Educazione del Futuro la strategia elabora uno scenario d’azione esaminando certezze e incertezze, probabilità e improbabilità.
Mio padre è stato per me un vero mentore di strategie e un autentico modello dell’incertezza.
Era un uomo libero, imprenditore, creativo e curioso, sempre assetato di conoscenza. Studioso instancabile, si confrontava volentieri con persone che ne sapevano più di lui, perché da ognuno poteva imparare qualcosa di nuovo.
Autorevole ma mai impositivo, affrontava le relazioni con ragionevolezza e onestà d’animo. Prima ascoltava, poi parlava. Cercava di capire chi aveva di fronte, entrando in dialogo autentico e rispettoso.
Ascolto Attivo, Dialogo e Posizione Condivisa
Ogni strategia che porta innovazione non nasce dai manuali, ma dall’arte di ascoltare, dialogare e condividere. È ciò che mio padre praticava ogni giorno, trasformando relazioni e contesti complessi in occasioni di crescita.
- Ascolto Attivo
Non significa solo “sentire”, ma comprendere con empatia e prestare attenzione totale: parole, silenzi, linguaggio del corpo, feedback verbali e non verbali. L’ascolto attivo permette di cogliere ciò che spesso non viene detto e di rispondere in modo adeguato, aprendo la strada a una comunicazione autentica ed efficace. - Dialogo e Negoziazione
Il dialogo è uno scambio aperto di idee e opinioni. La negoziazione, invece, è quel dialogo che mira a un accordo su interessi condivisi. Qui il segreto è l’atteggiamento: apertura, rispetto e volontà di costruire soluzioni vantaggiose per tutti. Solo così il confronto diventa davvero costruttivo. - Posizione Condivisa
È il risultato più prezioso: quando l’ascolto e il dialogo si intrecciano, nasce un accordo basato sulla comprensione reciproca e sul rispetto delle esigenze di ciascuno. È questo il punto in cui le strategie diventano davvero innovative, perché generano fiducia e collaborazione.
Mio padre non si è mai laureato, ma si è riscattato con studio, approfondimenti e impegno costante. Questo percorso lo ha portato a essere membro di numerose associazioni manageriali in Italia, Europa e USA, fino a diventare Board Member del European Marketing Council.
👉 Oggi questi pilastri – Ascolto Attivo, Dialogo e Posizione Condivisa – sono la base delle mie strategie di innovazione educativa e organizzativa, che applico nei percorsi di consulenza per persone, famiglie e organizzazioni.
La Creatività si esprime nelle Innovazioni
Come scrive Edgar Morin ne “I Sette Saperi necessari all’Educazione del Futuro“, “la strategia, come la conoscenza, rimane una navigazione in un oceano di incertezze, attraverso arcipelaghi di certezze.”
Questa frase descrive perfettamente lo spirito di mio padre, Giacomo Macario, che ha sempre precorso i tempi. Ed è qui che entra in gioco la parola Innovazione.
Innovazioni tra gli anni ’70 e ’80
Siamo negli anni ’70 e ’80, un periodo di grandi trasformazioni. Papà fu tra i primi liberi professionisti in Italia ad occuparsi di modelli organizzativi e ad introdurre nel nostro Paese concetti allora pionieristici come:
- Office Automation
- Industrial Automation
- Image and Communication
- Job Hunting
Il modello DISC: un’intuizione che precorse i tempi
Ma non si fermò qui. Fu tra i primi a importare dagli Stati Uniti il modello D.I.S.C., un test di personalità sviluppato negli anni ’20 dallo psicologo americano William Moulton Marston (lo stesso che creò il personaggio di Wonder Woman e contribuì allo sviluppo di un prototipo di macchina della verità).
Negli anni ’70, lo psicologo John G. Geier rielaborò il DISC, che ancora oggi rimane uno degli strumenti più diffusi per individuare quattro stili comportamentali fondamentali: Dominante, Influente, Stabile e Coscienzioso.
Mio padre ebbe l’intuizione di far tradurre il test in italiano, francese e tedesco, utilizzandolo nelle selezioni del personale. Una scelta che anticipò di decenni l’uso diffuso di strumenti psicometrici nelle risorse umane.
La rivista Job Hunting
Sempre negli anni ’80 fondò la Macario & Partners SAS, che pubblicava la rivista mensile Job Hunting. Con una tiratura di 2.500 copie, raccoglieva articoli scritti in collaborazione con altri professionisti e presentava profili selezionati con cura, rivolgendosi direttamente a Dirigenti e HR delle aziende italiane.
La creatività come strategia innovativa
Queste esperienze mostrano come la sua creatività si trasformasse in innovazione concreta, capace di generare nuove pratiche nel mondo del lavoro e dell’organizzazione aziendale.
La creatività, infatti, non era solo un talento personale: era un vero strumento strategico. Significava introdurre novità, favorire l’adattabilità, aprire al gioco come pratica di crescita. L’organizzazione diventava così un sistema vitale, un organismo capace di trasformarsi e rinnovarsi.
Ed è proprio questa visione – metafora dell’azienda come “Organismo Biologico. – che ancora oggi considero un punto di riferimento per le mie consulenze innovative: perché ogni persona e ogni realtà organizzativa possono crescere se si lasciano attraversare da creatività e ascolto.
Strategie dell’Unicità e Autorganizzazione in Azienda
Nella mia esperienza aziendale ho avuto l’occasione di approfondire una azione strategica fondamentale: le Strategie dell’Unicità.
Ho trattato questo tema anche in un esame universitario con il prof. Luca Piazza, nel corso Modelli Organizzativi: Strategie dell’Unicità.
Dare valore al “rumore”
Come ricorda Edgar Morin:
In un’organizzazione è importante dare ascolto “al rumore”, valorizzare le forze di autorganizzazione lasciando spazi perché possano esprimersi, cercando di distinguere fra rumore che genera entropia e rumore che genera idee e innovazione.
Questa riflessione ci insegna che non tutto ciò che sembra disordine è inutile: spesso è proprio dal rumore che nascono idee nuove e innovazioni reali.
L’ascolto come strategia innovativa
Ed è qui che ritorna il legame con l’insegnamento più prezioso di mio padre:
l’Ascolto Attivo come strategia innovativa per costruire una comunicazione efficace e autentica.
Perché solo ascoltando con profondità possiamo generare soluzioni condivise e far emergere il valore unico di persone e organizzazioni.
👉 Se vuoi approfondire come trasformare queste riflessioni in strumenti pratici, seguimi nel Blog di esperienzanarrata e scopri anche la mia pagina dedicata alle Consulenze Pedagogiche Innovative.
✨ Prevenire con Cura, Supportare con Passione.

